Le stock options sono uno strumento finanziario che offre agli amministratori della società o ai dipendenti la facoltà di acquistare titoli rappresentativi del capitale di rischio della società stessa a un prezzo prestabilito, chiamato prezzo di esercizio o strike price, entro un certo periodo di tempo. Questo strumento viene spesso utilizzato come incentivo per attirare, trattenere e motivare i dipendenti e gli amministratori e dare riconoscimento al contributo apportato dai tali soggetti all’incremento di valore della società.
Per realizzare un piano di stock option si può prevedere: l’emissione a titolo gratuito di azioni per assegnazione straordinaria di utili; una offerta di sottoscrizione; un’offerta di vendita di azioni proprie o di società controllate.
Con lo strumento in oggetto si permette l’acquisto di azioni o quote a un prezzo predeterminato, generalmente fissato al momento dell’assegnazione. Questo prezzo è spesso inferiore al valore di mercato futuro dell’azione. Da un punto di vista civilistico i destinatari delle stock options hanno la possibilità di esercitare l’opzione o meno, mentre la società resta vincolata all’offerta.
Quando una società approva un piano di stock option deve stabilirne: la durata, i beneficiari, il prezzo per l’esercizio dell’opzione e la scadenza.
In particolare, le stock options diventano esercitabili solo dopo un determinato periodo di tempo o al raggiungimento di determinati obiettivi. Una volta trascorso tale periodo, il dipendente/l’amministratore beneficiario può esercitare l’opzione; quest’ultima ha anche una scadenza entro cui deve essere esercitata, solitamente di 10 anni.
I piani di stock options seguono delle fasi, nello specifico:
– Granting: è la fase in cui l’impresa decide di concedere il diritto di acquisto azionario ai dipendenti e/o manager in un arco temporale futuro prestabilito e ad un prezzo predeterminato;
– Vesting: rappresenta il periodo che intercorre tra l’offerta delle stock options e il periodo per l’esercizio di opzione;
– Exercising: è la fase in cui può essere esercitato il diritto;
– Locking: è il periodo in cui le azioni acquisite non possono essere rivendute sul mercato.
Se durante il periodo intercorrente tra la prima e la terza fase si verifica un aumento del valore azionario, determinato dalla maggiore produttività aziendale, i beneficiari possono acquistare azioni di maggior valore al prezzo prestabilito, anche se inferiore rispetto al reale valore di mercato.
Per quanto riguarda, infine, gli aspetti fiscali per le stock options, una volta esercitata l’opzione i beneficiari diventano azionisti della società e gli eventuali utili percepiti per le azioni in loro possesso costituiscono redditi di capitale, ex art. 44, comma 1, lett. e) del D.P.R. n. 917/86. Il soggetto percettore del dividendo deve dichiarare tali redditi nel modello Redditi P.F. e il regime di tassazione dei dividendi derivanti da partecipazioni prevede l’assoggettamento di tali redditi a ritenuta a titolo d’imposta (la ritenuta applicabile ha un’aliquota pari al 26%).
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