Per rinunciare all’eredità è necessario manifestare la decisione di non volerla acquistare e per farlo occorre rendere una dichiarazione.
Nello specifico, la rinuncia all’eredità è una dichiarazione unilaterale e non recettizia alla quale non possono essere apposti termini o condizioni e che deve essere resa con una particolare forma.
Riguardo alla forma, si può rinunciare all’eredità con dichiarazione ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, e inserita nel registro delle successioni.
La rinuncia non può essere parziale: o si rinuncia a tutta l’eredità o la rinuncia è nulla.
Altra caratteristica è la retroattività, in altre parole, chi rinuncia all’eredità è considerato come se non vi fosse mai stato chiamato.
Qualora si sia effettuata la dichiarazione di rinuncia all’eredità la si può revocare fino a che il diritto di accettare l’eredità non sia prescritto, a meno che nel frattempo l’eredità sia stata accettata da un altro chiamato all’eredità.
Vi sono delle ipotesi in cui si perde il diritto di rinunciare all’eredità, ciò avviene: quando il chiamato all’eredità ha sottratto o nascosto beni spettanti all’eredità stessa e in tal caso si considera erede puro e semplice e, altresì, quando il chiamato all’eredità che è nel possesso di beni ereditari non ha fatto l’inventario trascorsi tre mesi dall’apertura della successione e, anche in tal caso, si considera erede puro e semplice.
La rinuncia all’eredità può essere impugnata al ricorrere di ipotesi di violenza o dolo, ma non per errore, e la relativa azione si prescrive in cinque anni dalla cessazione della violenza o dalla scoperta del dolo; il termine decorre da quando la rinuncia è divenuta irrevocabile.
A tutela dei creditori del rinunciante, che potrebbero essere pregiudicati dalla rinuncia, è prevista la possibilità, previa autorizzazione giudiziale, di accettare l’eredità in nome e in luogo del rinunciante, al solo fine di soddisfare il loro credito sui beni ereditari. In tal caso, i creditori che agiscono non acquistano la qualità di eredi, né diviene erede il rinunciante.
Per quanto riguarda, infine, la devoluzione dell’eredità in caso di rinuncia occorre fare un distinguo tra successione legittima e successione testamentaria:
- nel caso di successione legittima, se non ha luogo la rappresentazione, la parte del rinunciante si accresce a coloro che avrebbero con lui concorso e, se il rinunciante è solo, l’eredità si devolve ai chiamati di grado ulteriore;
- in caso di successione testamentaria, se il testatore non ha disposto una sostituzione e non opera il diritto di rappresentazione, la parte del rinunciante si accresce ai coeredi e, in mancanza, si devolve agli eredi legittimi.
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Renunciation of inheritance
To renounce an inheritance, it is necessary to express the decision not to want to acquire it and to do so, a declaration must be made.
Specifically, the renouncement of inheritance is a unilateral and non-receptive declaration to which no terms or conditions may be attached and which must be made in a particular form.
Regarding the form, the inheritance can be renounced with a declaration received from a notary or from the clerk of the court of the district in which the succession was opened, and entered in the succession register.
The renouncement cannot be partial: either the entire inheritance is renounced or the renouncement is null.
Another characteristic is retroactivity, in other words, whoever renounces the inheritance is considered as if he had never been called to it.
If the declaration of renouncement of inheritance has been made, it can be revoked until the right to accept the inheritance is prescribed, unless in the meantime the inheritance has been accepted by another called to the inheritance.
There are some cases in which the right to renounce the inheritance is lost, this occurs: when the person called to the inheritance has stolen or hidden assets belonging to the inheritance itself and in this case he is considered a pure and simple heir and, also, when the person called to the inheritance who is in possession of hereditary assets has not made the inventory within three months of the opening of the succession and, also in this case, he is considered a pure and simple heir.
The renouncement of the inheritance can be contested in the event of violence or fraud, but not for error, and the related action is subject to a limitation period of five years from the cessation of violence or the discovery of fraud; the term runs from when the renouncement has become irrevocable.
In order to protect the creditors of the renouncer, who could be prejudiced by the renouncement, the possibility is provided, subject to judicial authorization, to accept the inheritance in the name and in place of the renouncer, for the sole purpose of satisfying their credit on the inheritance assets. In this case, the creditors who act do not acquire the status of heirs, nor does the renouncer become an heir.
Finally, with regard to the devolution of the inheritance in the event of renunciation, a distinction must be made between legitimate succession and testamentary succession:
- in the case of legitimate succession, if the representation does not take place, the share of the renouncer increases to those who would have participated with him and, if the renouncer is alone, the inheritance devolves to those called to a higher degree;
- in the case of testamentary succession, if the testator has not arranged for a substitution and does not exercise the right of representation, the share of the renouncer increases to the co-heirs and, in their absence, devolves to the legitimate heirs.
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