La volontà di decidere le sorti del proprio patrimonio dopo la morte conduce molte persone a valutare l’idea di fare testamento.
Anzitutto occorre chiarire che per redigere il proprio testamento non è necessario essere assistiti da un notaio ma vedremo i vantaggi che si ottengono avvalendosi della competenza di un professionista.
Si tratta di un atto molto importante e da non sottovalutare perché con esso il testatore dispone, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse.
Il testamento che si può redigere autonomamente è il testamento olografo, lo si può scrivere su un normale foglio di carta e per essere valido richiede tre requisiti: l’autografia, la firma e la data. In altre parole il testamento olografo deve essere scritto di pugno dal testatore che deve anche apporre la propria firma e datarlo.
Il testamento pubblico, invece, è quello fatto in presenza del notaio e di due testimoni ove è il notaio a scrivere le volontà espresse dal testatore.
Se si sceglie di redigere un testamento pubblico si deve mettere in conto il prezzo da pagare al notaio allora ci si potrebbe chiedere perché rivolgersi al notaio quando posso redigere autonomamente il mio testamento?
Anzitutto perché il soggetto potrebbe non essere in grado di scrivere da solo il suo testamento e in tal caso l’unica soluzione è ricorrere al testamento pubblico scritto dal notaio in presenza di due testimoni.
Poi, scrivere un testamento olografo (quindi su un foglio di carta) espone al rischio che quel documento venga modificato o addirittura sostituito, questo rischio non si corre se ci si avvale dell’opera del notaio che si occuperà di conservare il testamento pubblico in modo che sia protetto da qualsiasi evento che lo possa mettere a rischio di distruzione o alterazione.
L’intervento del notaio, inoltre, è garanzia di certezza perché mentre nel caso di testamento olografo si può facilmente contestare l’autenticità del documento, questo non può avvenire nel caso di testamento pubblico ove per contestare il contenuto del documento si deve instaurare un giudizio complesso (la querela di falso) finalizzato a dimostrare la non veridicità dell’atto.
È necessario evidenziare che il notaio chiamato a redigere un testamento pubblico svolge delle funzioni essenziali: accerta la capacità di testare e indaga la volontà del testatore, redige l’atto e consiglia al testatore gli strumenti giuridici più idonei per dare attuazione alle sue ultime volontà. Così facendo la volontà del soggetto viene conformata alla legge evitando di incorrere in disposizioni nulle, annullabili o lesive dei diritti dei legittimari.
In conclusione, può affermarsi che il costo che bisogna sostenere per redigere un testamento pubblico è minimo rispetto alle garanzie e ai vantaggi che ne derivano: grazie, infatti, all’intervento del notaio è senza dubbio più difficile che qualcuno contesti la capacità del testatore e il contenuto delle disposizioni contenute nel testamento, senza contare la certezza che l’atto sia ben custodito.
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