A partire dal 1º gennaio 2025 entrerà in vigore la riforma dell’imposta di successione: vediamo nel dettaglio le novità previste.
Il D.Lgs. 139 del 18 settembre 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 231 del del 2 ottobre, introduce una serie modifiche volte a semplificare il calcolo e il pagamento delle imposte e uno dei principali aspetti della riforma riguarda proprio l’imposta di successione.
Anzitutto, sono previste numerose novità per quanto riguarda la documentazione, in particolare:
– non sarà più necessario richiedere i certificati di morte e di stato di famiglia, che potranno essere sostituiti da autocertificazioni;
– si renderà più agevole la redazione della dichiarazione di successione in quanto non sarà più obbligatorio allegare gli atti relativi alle vendite eseguite negli ultimi 6 mesi, né tutta la documentazione catastale collegata;
– sarà prevista quale unica modalità di presentazione della documentazione l’invio telematico entro 12 mesi dall’apertura della successione e sarà sufficiente la firma di uno solo degli eredi.
Altra modifica di rilievo riguarda il calcolo dell’imposta da versare per la successione che sarà calcolata automaticamente dal sistema. L’imposta sulla successione dovrà essere versata entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione e per il calcolo della stessa si farà sempre riferimento alle aliquote e alle franchigie attuali, ovvero:
– per coniuge e figli la franchigia prevista, per ciascun erede, è di un milione di euro. Oltre la soglia, l’aliquota prevista è del 4%;
– per fratelli e sorelle vi è una franchigia di 100.000 euro. Oltre la soglia, l’aliquota è del 4%;
– per tutti gli altri parenti fino al quarto grado e per gli affini in linea collaterale fino al terzo grado, non è prevista franchigia e si applica un’aliquota del 6%;
– per tutti gli altri soggetti l’aliquota è dell’8% sul valore complessivo netto trasferito, senza alcuna franchigia.
Un trattamento particolare è previsto per il caso in cui il beneficiario è una persona con disabilità grave ai sensi della legge n. 104 del 1992; in tal caso l’imposta viene applica esclusivamente sulla parte che supera l’ammontare di 1,5 milioni di euro.
Una novità di rilievo, poi, riguarda la possibilità di effettuare il pagamento dell’imposta di successione a rate se la somma supera i 1.000 euro; in tal caso, occorrerà pagare subito il 20% dell’importo e la restante parte in un massimo di 8 o 12 rate trimestrali (per somme superiori ai 20.000 euro). Mentre il pagamento dell’imposta ipotecaria e di quella catastale per il trasferimento degli immobili è richiesto subito.
Il legislatore si è preoccupato altresì dei giovani eredi per facilitare il pagamento delle imposte da essi dovuto sugli immobili ereditati. Si prevede, infatti, che nel caso di unico erede di età non superiore a 26 anni egli possa richiedere e ottenere dalle banche (o dagli altri intermediari finanziari) lo svincolo delle disponibilità del conto intestato al defunto. Tale richiesta potrà essere formulata anche prima della presentazione della dichiarazione di successione.
Infine, in tema di trasferimenti d’azienda in ambito familiare, nell’ipotesi di trasferimento a favore del coniuge e dei discendenti di quote sociali e azioni di società di capitali e società cooperative, si prevede l’esclusione dalla tassazione se con quel trasferimento si acquista il controllo di diritto (o il controllo già sussista). In tal caso, gli eredi dovranno mantenere il controllo per almeno 5 anni dalla data del trasferimento per non decadere dall’agevolazione.
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